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Se il rock era musica di strada, muscoli, sudore, tensione fisica, ora non lo è più. O perlomeno non è più solo questo. La riprova sta anche in questi Castadiva, all’ottavo anno di vita e al primo lavoro discografico. Non sono la classica band venuta su da garage o cantine, ma sono cresciuti tra studi televisivi e case editrici. Infatti il leader, autore, cantante e bassista del gruppo è Paolo Mosca, che di mestiere fa il regista e autore tv. Per di più al disco partecipa come produttore esecutivo anche l'editor della Bompiani, Elisabetta Sgarbi, che presta fra l’altro anche la voce e qualche momento dell’album.
I testi sono visionari, umorali, subliminali, ben costruiti; le rime sono, se non ricercate, perlomeno cercate. Dietro c’è un buon bagaglio culturale (l’inciso in inglese di Danzaè preso dall’Otello di Shakespeare), che è evidente anche dal titolo: lo schwa è la e muta inglese, simbolo, secondo il gruppo, della discrezione, che è, sempre secondo loro, il tema del disco.
Musicalmente siamo tra dark e sonicità. A parte qualche ingenuità il risultato finale suona indubbiamente bene, la produzione è eccellente, sonorità e arrangiamenti sono impeccabili: ma sostanzialmente i Castadiva non hanno inventato niente di nuovo. Impossibile infatti non parlare delle forti influenze riscontrabili nella band. Si possono riportare quelle citate nella cartella stampa dal gruppo stesso: Mercury Rev, C.S.I., Pixies, Cranes, alle quali si potrebbe tranquillamente aggiungere una lunga lista di altri gruppi.
Il fatto è che in alcuni brani il peso derivativo è davvero eccessivo. Ad esempio Spettinata riprende pari pari alcuni tratti caratteristici dei CSI a partire dal modo di usare la voce.
Nonostante questo, Dalla parte di Schiwa pare comunque un prodotto onesto. E’ già qualcosa.(Francesco Casale)



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In una piovosa serata di Milano è bello imbattersi in una realtà di grande pregio nel panorama della musica italiana che si potrebbe definire colta. Castadiva è il nome della formazione milanese attiva dal ’98 che da pochissimo ha pubblicato il suo primo disco autoprodotto distribuito solo via internet sul sito http://www.castadiva.it .
I brani di [dalla parte di Schwa ], fonema che da il titolo al disco, disegnano tratti di musica che sposa con la discrezione della poesia tanto che pare che le parole siano la parte fondamentale della produzione dei Castadiva. Alla produzione di questo disco hanno anche partecipato personalità illustri della scena letteraria italiana come Elisabetta Sgarbi, l’editrice della Bompiani che ha fatto pubblicare il libro di Morgan dei Bluvertigo e l’autore teatrale Antonio Rezza che ha anche prestato le parole che fanno da introduzione al brano Ghepardo, tali parole sono recitate proprio da Elisabetta Sgarbi.
Nel suono dei Castadiva rivive lo spirito della poesia e della tensione che essa porta, suoni cupi ed oscuri che ricordano la new-wave inglese soprattutto Joy Division e Cure, senza dimenticare il rock anni ’70 e la psichedelica dei King Crimson, il tutto condito con il pop più raffinato e a volte paranoicodi Radiohead e Placebo. La voce recita le parole facendo rivivere le sensazioni dei cantautori italiani come De Gregori o di gruppi come Massimo Volume e Diaframma, i maestri di uno stile umorale a volte disincantato che fa sua la drammaticità, scheggiata con sottile ironia noir.
Nel disco colpisce la capacità delle parole recitate di graffiare e allo stesso tempo di avvolgere l’atmosfera, riuscendo nell’impresa non facile di catturare l’attenzione all’ascolto e alla riflessione sulla poesia degli argomenti toccati, con l’intento di fare della discrezione arte colorata con la musica. Da notare anche la curatissima confezione del cd, disegnata e realizzata con la collaborazione e l’artwork di Matteo Pederzini, la cui copertina rappresenta la versione del personaggio androgino di Castadiva.
di Jarno (e-mail jarno99@libero.it)

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Dalla provincia di Milano giungono i Castadiva, visione piuttosto pessimistica che ripercorre l'ormai celebre storia di gruppi del calibro di Mercury Rev, e Pixies. Ripercorrono per il tipo di influenze che subiscono, perché ancora devono guadagnare maturità, non che i brani non funzionino, ma tracce con questo delicato equilibrio è materia complessa da maneggiare, mancano di quel qualcosa che riuscirebbe a far emergere e dilagare maggiormente ogni brano: non sufficentemente caratterizzati. Le capacità musicali tecniche e di arrangiamento non sono affatto male, ma i brani si perdono un po' troppo facilmente, anche se questa sensazione viene sicuramente ridimensionata dopo numerosi ascolti . La traccia iniziale Diva è quella che risalta maggiormente, con quell 'andamento dondolante quasi da filastrocca. Buona la voce, specialmente quando non gioca a fare il Giovanni Lindo Ferretti della situazione. Assolutamente molto più interessante la seconda parte del cd, lievemente noise e conturbante, quasi in contrapposizione con quello che la precede, vedi "Lucy", "Ghepardo", "Malattia". Strana cosa questa. Un disco in punta di piedi, impregnato di qualcosa di forte, ma che ancora quel qualcosa non è messo bene a fuoco. Basteranno alcuni piccoli ritocchi nei punti chiave per dare maturità e convinzione ma attenzione, si tratta sempre di materiale da trattare con cura visto la complessità di genere e suono che ne deriva. Molto ben curata tutta la parte riguardante il progetto grafico. (Tekka)

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+++++++++++INTERVISTA

Per cominciare...quando e come nasce il progetto Castadiva
Il progetto Castadiva nasce nel lontano ‘93. Poi subisce arresti, rallentamenti, riprese, perché non c’è mai tempo per le cose. Si consolida in questa formazione nel 1998 e da lì la musica assume la fisionomia attuale e la serietà lavorativa entra a far parte delle nostre corde. L’idea base è fare musica che a noi piaccia e che possa essere per tutti, per un pubblico variegato e vasto, ma senza per questo trasformarsi nella proposta musicale che ci arriva dalle major, in quel pop fatto di quattro quarti, con melodie alla walt disney, con i soliti ritmi narrativi nell’alternanza di strofa e ritornello, con produzioni professionalmente ineccepibili, ma sterili e stitiche.
Lo spirito è quello del rock di prima maniera, fare canzoni con umiltà perché c’è un sentire, e farle nella speranza di trasmettere quel sentire. La commercialità sta in questo, non nelle pose glam e nelle distanze divistiche. Ciò che non deve mancare in un disco è la spontaneità. Eppure oggi la spontaneità non la vedo da nessuna parte. Hai presente il modo di porsi (non la proposta musicale, ma l’atteggiamento) di gente come i Jethro Tull, i King Crimson, gli Area, i Cure e, tra le cose più nuove, i Mercury Rev? Fare musica prima di tutto per passione. Questo siamo noi. Mi son dilungato troppo?

Da qualche mese è uscito il vostro cd dal titolo "Dalla parte di Schwa", di questo lavoro mi hanno incuriosito molte cose a cominciare dalla sofisticata copertina, Chi l'ha realizzata? Cosa rappresenta il personaggio sulla copertina...?
La copertina è stata realizzata da Matteo Pederzini, un nostro amico, un grafico bravissimo che si è occupato dell’intero booklet e che oltre a lavorare sul disco realizza per noi i manifestini dei concerti e le magliette. La figura della copertina nasce da una mia idea: è un androgino che, toltosi gli occhialoni un po’ da aviatore e un po’ da viaggiatore nel deserto, lascia trasparire due orbite oculari che grondano del sangue blu (casta nobiliare), perché gli occhi li abbiamo persi da tempo. Anche la grafica dell’interno del booklet è molto bella, ci sono i testi ornati dalle nostre foto sdoppiate: una è la parte destra del viso e l’altra la parte sinistra. Sembriamo due gemelli, la parte cattiva e quella meno cattiva. Caino e Abele.

Il termine "Schwa" per voi ha un significato particolare......
Lo schwa è un fonema, la e muta che troviamo in parole inglesi quali the. Per noi rappresenta la discrezione. Unico vero tema del disco. Abbassare i toni. Non prendersi troppo sul serio. In fondo, per dirla alla Carmelo Bene, non siamo che carne umana.

Un problema da risolvere...etichettate la vostra musica....
La nostra musica la definirei così: rock-sonico, minimal pop-dark, new new new wave. In una parola future-retrò.

Come nascono i vostri testi....
I testi nascono dal mio bisogno/voglia di mettere dei paletti alla mia vita. Ecco sono qui. Ora sono lì. Ecco ho visto questo. Ecco mi son sentito così. Oggi mi espando. Oggi mi contraggo.

I Castadiva rappresentano un progetto musicale, che comunica con altre forme di arte, infatti vedo collaborazioni con il regista Antonio Rezza (mitiche le sue interviste a tarda notte su rai 3!) e addirittura con l'editor della Bompiani Elisabetta Sgarbi. Come è nato questo gemellaggio....?
Io realizzo cortometraggi, video industriali , videoclip ed altre amenità, da sempre con impulsi più o meno rarefatti o carnivori. Dal 2000 collaboro a quattro mani con Elisabetta Sgarbi che oltre ad essere editor in chief della Bompiani è una regista molto brava. Insieme abbiamo realizzato moltissime cose: Se(t)te, L’isola del tesoro, un videoclip su Nicola Arigliano, il primo videoclip dei Castadiva (poi in autonomia Elisabetta ha di recente realizzato anche il secondo clip presentato al festival del cinema di Bellaria), This Is My Chocky Message (sullo scrittore inglese Hanif Kureishi), John Richmond non lo sa, La consolazione e la spina dolorosa (su e con Manlio Sgalambro), Ancora un po’ (con Antonio Rezza e Flavia Mastrella).
Inoltre insieme realizziamo la trasmissione tv Tutto truccato trasmessa dal canale satellitare Netsystem.com. Per chi fosse interessato a maggiori informazioni su questi video segnalo i siti: www.elisabettasgarbi.it e www.bettywrong.com. Per chi volesse vedere i clip dei Castadiva ci sono due modi: il primo è sintonizzarsi su Match Music, unico canale musicale che al momento ce li passa, il secondo è venire alle presentazioni del disco che terremo alla Fnac di Genova (il 28 giugno, ore 18.00) e alla Fnac di Milano (il 20 luglio, ore 18.00).
Per quanto riguarda Antonio Rezza e Flavia Mastrella, sono dei buoni amici, con i quali sia io che Elisabetta abbiamo avuto l’occasione di collaborale come attori sul set del loro film-sceneggiato Delitto sul Po.

Inizialmente il vostro cd si trova solo su Internet, è stata una scelta obbligata oppure credete che in futuro Internet possa rappresentare il principale mezzo di vendita e diffusione discografico?
Un gruppo che si trova a realizzare il primo disco ha due chance: la prima è affidarsi ad una casa discografica che mette i soldi, le competenze produttive e la promozione; la seconda è far tutto da soli. La prima chance (che non sempre si palesa, perché non è facile suscitare interesse nei distratti discografici) garantisce:

-un cd che suoni bene secondo i canoni della discografia globalizzata
-l’assenza di rischi economici da parte dell’artista
-la trasformazione del proprio materiale nel materiale del produttore
-le mani legate
-una fatica limitata per l’artista che è accudito e coccolato.

La seconda chance garantisce:
-il rischio economico diretto da parte dell’artista
-la totale libertà creativa sia a livello produttivo che di promozione
-la spontaneità dei brani, il privilegio di poter essere anche ingenui o fuori moda
-una grande fatica.

Nonostante ci fossero degli interessi da parte di gruppi discografici ufficiali noi abbiamo preferito la seconda chance. E le motivazioni sono direttamente legate a quanto detto nella prima domanda. Inoltre Internet è un canale distributivo e promozionale enorme, anche se è ancora molto lontano dalle sue potenzialità massime. Di certo è un terreno che ti permette di essere accessibile ed al contempo indipendente. A me non dispiacerebbe un domani di sole band indipendenti ognuna con il proprio sito. Oggi distribuire on line preclude alcune possibilità di vendita, sia perché molti fruitori di musica preferiscono avere un rapporto tattile con il cd, sia perché l’acquisto su rete genera ancora sfiducia, anche in un sito come il nostro che pur non prevede l’uso della carta di credito. E’ per questo motivo che abbiamo appena firmato un importante contratto distributivo con la Venus che renderà il nostro cd disponibile in tutti i migliori negozi di musica.

I vostri progetti futuri, live in vista?
I live a breve scadenza sono i seguenti:
-28 giugno Fnac di Genova
-5 luglio Acquatica di Milano
-7 luglio Villa Reale di Monza
-20 aprile Fnac di Milano

Inoltre stiamo realizzando le nostre magliette, un nuovo videoclip (il terzo) e scrivendo nuove canzoni per il prossimo album. C’è poi la possibilità di produrre un cd rom di Dalla parte di Schwa, ma è una cosa che stiamo vagliando con calma insieme al bravissimo web master del nostro sito, Mario Corallo.

Quali gruppi della scena musicale italiana attuale, vi piacciono....
Personalmente odio l’ultimo Battiato, vorrei che De André scrivesse qualcosa dall’oltretomba e che Battisti lo aiutasse, mi manca molto Rino Gaetano. Trovo bellissima Siamo soli di Vasco Rossi, una poesia.

Un saluto ai lettori di alternatizine.com....
Correte a comprare il nostro cd (solo 25.000£), leggete con attenzione le pagine di alternatizine.com, e quando avete un attimo di tempo date un’occhiata a www.asanisimasa.net. Baci.

INTERVISTA A CURA DI VALERIO PIGA